CRISTIANI IN QUANTO
1) Riconosciamo Gesù Cristo quale figlio di Dio e nostro Signore;
2) Crediamo che per mezzo della sua morte vicaria sulla croce siamo stati riconciliati con Dio e, per fede, salvati dalla perdizione eterna;
3) Affermiamo che non c’è nessun altro mediatore tra Dio e l’uomo se non il Signore Gesù;
EVANGELICI IN QUANTO
1) Ci atteniamo agli insegnamenti della “Parola di Dio”: La Bibbia
2) Facciamo degli insegnamenti del Signore Gesù un modello di vita, un esempio da seguire
3) Predichiamo l’evangelo “…ad ogni creatura…”, così come espressamente comandato da Gesù ai suoi discepoli
PENTECOSTALI IN QUANTO
1) Ricerchiamo la pienezza dello Spirito Santo;
2) Accettiamo quanto detto da Gesù: “Il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”.
La chiesa di Siena apre per la prima volta i battenti nel 1990, ad opera della chiesa di Poggibonsi, già presente nel territorio dalla prima metà del secolo scorso. Il primo locale di culto è una ex macelleria presa in fitto in via Simone Martini. Ben presto, tuttavia, la crescita numerica dei membri impone l’utilizzo di un locale più ampio. E’ così che la comunità si trasferisce in via Antonio Vivaldi, dove il Signore, nel frattempo, ha provveduto una collocazione più capiente e funzionale costituita da due garage adiacenti e comunicanti. Il primo sarà adibito a sala di culto, il secondo sarà utilizzato come aula per le scuole domenicali. Di anno in anno, tuttavia, l’opera del Signore continua a crescere ed anche il locale di via Vivaldi diviene insufficiente ad ospitare i membri ed i simpatizzanti che ormai attendono con regolarità alle riunioni di culto. Inizia, quindi, una scrupolosa ricerca di un nuova locazione. Nel 1998 il Signore ci permette di individuare ed acquistare un fondo commerciale in vendita in via Simone Martini (da dove l’opera in Siena era iniziata) che soddisfa alle mutate esigenze della chiesa. Riguardando indietro alla nostra breve storia, valutando quello che il Signore è riuscito a compiere utilizzando strumenti deboli ed imperfetti quali siamo, non possiamo che proclamare “alla generazione futura le lodi del Signore, la sua potenza e le meraviglie che ha operate”.